- La musica mi colpisce l'anima.
Perché la gente considera tanto astrusi i discorsi che riguardano l'anima? Riconoscere l'anima è difficile, dicono, e pensano che la vita di tutti i giorni sia incompatibile con la spiritualità. In realtà, non facciamo che parlarne ogni minuto: "Quel quadro mi ha mosso qualcosa dentro." "Questo posto mi soddisfa anima e corpo." "E' lui l'anima del gruppo" e via dicendo. Ciò dimostra che, almeno a livello intuitivo, l'anima esiste.
Persino chi non si considera particolarmente consapevole dal punto di vista spirituale ha fatto qualche esperienza di questo tipo. Sappiamo che l'anima è qualcosa di sottile, speciale, trascendente e non riducibile alle normali leggi della fisica. In genere preferiamo lasciare che siano gli altri a decidere per noi cosa fare della nostra anima, ma proviamo a pensare di cosa stiamo parlando quando pronunciamo frasi come "questa musica mi colpisce nel profondo dell'anima".
Intendiamo un'anima soggetta alla dannazione, alla salvezza o alla reincarnazione? O che altro? Non si tratta forse della nostra umanità più profonda? Di una coscienza riconoscibile e percettibile? Di un'essenza delicata e non aggressiva? Che non trama, non si occupa di politica, non ha ambizioni e non conosce il male? L'anima è parte integrante della nostra vita quotidiana.
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