- Come potete vivere in mezzo al costante rumore del traffico? Al puzzo dei rifiuti?
- Fra palazzi anziché fra le montagne?
- Nel movimento delle strade anziché dei fiumi?
- Con il cemento anziché la terra sotto i piedi?
Vi sono aree metropolitane famose per la loro forza, la loro storia e il loro posto nella civiltà. Tuttavia, luoghi simili non possono essere anche centri spirituali. Basta osservarli con gli occhi e con il cuore: come potrebbe mai fiorirvi alcunché di sacro?
Il rumore del traffico è incessante. A qualunque ora del giorno e della notte, il rombo di sottofondo e le costanti vibrazioni sradica tutto quanto esiste di più sottile. L'aria è greve di polveri e fuliggine. Quando fa caldo, il puzzo dei rifiuti in putrefazione si solleva come i miasmi da un lebbrosario. Soffocata dal cemento, dall'asfalto, dall'acciaio e dalla sporcizia, la terra non riesce a respirare.
Alcuni abitanti di queste città sviluppano tuttavia un interesse di tipo spirituale, e vogliono sapere se è possibile raggiungere livelli di pratica elevati pur continuando a vivere in un ambiente cosi urbanizzato. La risposta è no. Realizzarsi appieno in un contesto urbano non è possibile, perché richiede il raggiungimento di stati psicofisici particolari, strettamente legati alla calma e alla cura del sottile. Quando il ruggito della città è tutto quel che abbiamo, come possiamo udire il canto del divino intorno a noi?
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